Quasi un millesimo di Inquietudine…
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Mercoledì 15 aprile ore 18,15 – LaFeltrinelli Point Savona
presentazione del libro “Kawwanah nella complessità”
L’Autore, Manfredo Montagnana, a colloquio con Alessandro Bartoli
Nella prima metà del secolo XX, la Torino rossa e operaia era rappresentata da Borgo San Paolo. Il quartiere dei Negarville, dei Pajetta e dei … Montagnana. Ebrei e quasi tutti comunisti. Otto tra sorelle e fratelli, figli di Consolina Segre (1868 – 1948) e di Moise Montagnana. Come Rita, (1895 – 1979) che sarà la prima moglie di Palmiro Togliatti, deputata e senatrice del Pci, dirigente di rilievo dell’Udi (Unione donne italiane) e come Mario (1897 – 1960), redattore di Ordine Nuovo, direttore de L’Unità, eletto alla Costituente, più volte deputato e senatore.
I Montagnana condividono la fede nella possibilità di cambiare il mondo, comune anche al nipote Manfredo Montagnana, figlio di Massimo, il più giovane di quella gran nidiata. Manfredo, nato a Torino nel 1938, ha vissuto dal 1940 al 1948 in Australia, dove le leggi razziali avevano costretto la sua famiglia all’esilio.
“Gli otto anni della mia infanzia trascorsi in Australia hanno segnato pesantemente la mia vita”. Ne parla nell’intervista, del febbraio 2008, rilasciata a Mauro Comoglio di MATEpristem (http://matematica.unibocconi.it).
Manfredo si considera un vero “aussie”. “Ma a segnarmi non è stata tanto la nostra condizione di rifugiati politici e razziali, con tutte le conseguenze sulla vita quotidiana, quanto una caratteristica peculiare della mentalità australiana: il rapporto che storicamente si era creato in quel paese fra esseri umani sempre soli a combattere contro le difficoltà naturali. E’ un sentimento che essi chiamano “mateship”, qualcosa di più dell’amicizia: la certezza di reciproca stima, correttezza e solidarietà. Credo di avere acquisito in Australia la consapevolezza che per me conta andare fino in fondo alla realizzazione di un mio progetto, … fare ciò che credo utile (in senso lato) per raggiungere una maggiore giustizia sociale.”
Manfredo Montagnana, dopo la laurea in Scienze Matematiche, ha insegnato matematica nelle Università di Torino e di Genova dal 1961 al 1969, e al Politecnico di Torino dal 1972 al 1998, dove ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione ed ha diretto un Centro di Servizi Didattici di Architettura. Nell’anno accademico 1969-70 si è occupato di applicazione di modelli matematici per la soluzione di complessi problemi economici e sociali presso il Department of Mathematics della University of California, Berkeley. Ha ricoperto importanti incarichi nella Federazione Formazione e Ricerca della CGIL. E’ stato membro del Consiglio Comunale di Torino dal 2001 al 2006 e Presidente per 15 anni dell’Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino.
Uomo del secolo XX – un secolo caratterizzato da guerre, innovazioni tecnologiche e cambiamenti epocali – protagonista nell’università, nella politica, nel sindacato, Manfredo Montagnana – Socio Onorario del Circolo degli Inquieti – è convinto che una vita completa debba realizzare insieme affetti, lavoro, politica con “Kawwanah”.
Ama particolarmente una citazione di Nikolaj Ostrovsky “Il bene più caro di ogni uomo è la vita e poiché gli è dato di vivere una sola volta, deve vivere in modo da non essere mai sfiorato dalla vergogna di un passato codardo o triviale”. (Nikolaj Ostrovsky, 1904-1936, pur cieco e invalido a causa di una grave malattia è stato un importante scrittore sovietico, autore del romanzo “Come l’acciaio è stato temperato”, uno dei libri più famosi in URSS).