Dario Caruso
Il prossimo dicembre 2009 accosteremo dodici brani – accuratamente scelti – alle dodici donne dello zodiaco. Faremo da sponda a quel satanasso di Pesatori che ha fatto tesoro delle esperienze millenarie dell’Uomo con gli astri. Se è vero che l’astrologia non è una scienza esatta è pur vero che non lo è neppure la musica; ma chi può dirsi immune dall’influenza di entrambe queste discipline così lontane ma così vicine tra loro?
“Il singolo simbolo astrologico – ad esempio un «segno» – si può paragonare a una nota musicale; starà poi alla bravura dell’esperto saper mettere insieme più note-simbolo nell’interpretazione, fino a «eseguire» la partitura di un tema di nascita personale che è così piena di «accordi». (da Astrologia delle donne di Marco Pesatori – ed. Neri Pozza)
5000 anni fa in qualche parte della terra verso Oriente.
Nel cuore della notte lo studioso si levò, si avvicinò alla finestra e guardò il cielo. Da lontano un suono di sitar lo avvolse delicatamente e i suoi occhi affondarono tra gli innumerevoli punti luminosi della volta celeste. Le costellazioni danzavano con leggiadria al ritmo primitivo di quarti di tono così accordati da sembrare non umani; tutto ciò pareva dettato dal Grande Creatore, Colui che con mano ferma aveva progettato il Disegno che oggi si palesava all’Uomo.
Per ogni costellazione una melodia, per ogni spicchio di universo una scala musicale, per ogni stella una nota, per ogni distanza fra stelle un intervallo fra note. Nel cuore della notte lo studioso si levò, si avvicinò alla finestra e guardando il cielo si sentì onnipotente.
2000 anni fa in un’altra parte della terra tra Oriente e Occidente.
I tre cavalieri videro una stella abbagliante; sapevano ciò che significava e allora si apprestarono a seguirla al suono di un coro di angeli. Via via la musica si faceva più intensa e ad un tempo la luce si amplificava, impercettibilmente ma inesorabilmente.
Quando la stella si posò luce e suono raggiunsero la massima espansione, la nascita di una nuova Vita andava salutata con nuovi occhi e nuove orecchie, occhi e orecchie che esseri umani non erano soliti possedere. Fino ad allora.
500 anni fa in qualche mare verso Occidente.
Di giorno il sole, di notte le altre stelle. Queste le sue guide nella prima avventura dell’Uomo verso il Nuovo Mondo. Non era facile resistere alla tentazione di tornare indietro, riprendere la strada sicura del ritorno piuttosto che procedere in direzione dell’ignoto; ma quelle stelle infondevano fiducia e sussurravano di andare avanti. I giorni si fecero settimane, le settimane mesi. Ed il sole di giorno e le altre stelle di notte sempre lì, a sussurrare di andare avanti. Verso il Nuovo Mondo.
40 anni fa in qualche parte del Mare del Silenzio.
Un piede. Quanto può contare un piede per un’intera generazione. Quel piede permise agli occhi dell’Uomo di cambiare punto di vista. Vedere la Terra dal di fuori della Terra è un po’ come uscire dal proprio corpo e guardarsi vivere. La Luna ci ha riservato molte sorprese, le più preziose sono quelle finora mai svelate. Né mai si sveleranno.