Ma chi è Bardo Del Codice?

E soprattutto a chi interessa chi sia?

Suvvia, non fate gli gnorri (anzi gli gnorries parlando un gergo da vero blogger).

Tutti noi siamo apparentemente dediti a Dostojevski, Stendhal, Croce e Pirandello ma in realtà siamo legati a doppio filo col gossip di GQ, Amica, Max e Cronaca Vera.

Bardo è un uomo.

Latente omosessualità ben custodita, basso il giusto, tarchiato quanto basta, né biondo né moro, bocca poco pronunciata, piccola mosca sale e pepe sul mento e talvolta sulla fronte, orecchie e naso orgogliosamente piliferi, mani callose per onanismo compulsivo.

Insomma una persona che si mescola tra la folla senza alcun problema di essere notato.

Però Bardo è cantore in una forma che oggi non esiste più, talmente antica da essere moderna. Cede il passo alle signore, raccoglie la cartaccia dal marciapiede, stringe la mano con forza discreta e sincera, saluta sempre per strada.

E dice ciò che pensa.

Parla Del Codice, cioè di quelle regole del buon comportamento che oggi abbiamo accantonato.

Quando lo conobbi ebbi l’impressione di averlo avuto sempre al mio fianco.

Mah….sono le stranezze dell’età.

Bardo – dicevo – è pedante, saccente e incontinente; ma è anche schivo, esplosivo e corrosivo.

In pratica una vita in rima, anzi una rima in vita.

Per quel che il futuro potrà riservare.

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