L’inquieto ardire

Consapevole fin da piccolo che il Circolo degli Inquieti lo avrebbe un giorno scoperto come candidato ideale a farne parte, Valerio Meattini ha badato con costanza e puntiglio ad affaccendarsi in un gran numero d’imprese sì da non venirne quasi mai a capo. Ha studiato l’usco e il brusco e vagabondato per sedi universitarie tra Maestri Illustri e Illustrissimi, finché ha deciso di fermarsi in una di queste sì da avere un orario e impegni da seguire e un sostentamento per poter continuare a coltivare l’inquietudine. Alcune sue opere figurano tra quelle serie (“come l’uman giudizio sì spesso falla!”), altre sono alimentate da meravigliosi vagabondaggi in montagna, da pellegrinaggi ad un numero sterminato di italici monumenti, dalla contemplazione (inquietissima s’intende) del mare, ove spesso il Nostro dimentica di mangiare e di dormire e, finalmente, dall’amore per la più mobile e irrequieta delle umani arti: la poesia!

La poesia, Valerio Meattini sempre l’amò e (forse) ne fu e ne è perfin riamato.

Valoroso e generoso “Circolo degli Inquieti”, grazie per avermi invitato! Attraverserò quel giorno la sognante Liguria con animo sommosso e colmo di gratitudine, ben saldo nella convinzione che dopo avermi conosciuto non esiterete un istante a concedermi l’onorifico tributo di “Membro onorario del Circolo degli Inquieti honoris causa, vita natural durante e a futura perpetua memoria.”

Il Vostro Nuovo Fratello
In instabilità permanente ed effettiva,

Valerio Meattini

(PS. Consiglio nell’attesa spasmodica della mia presenza abbondanti tisane di Melissa)

Menu