Ad Amsterdam esiste una cattedra di “Storia della Filosofia ermetica”. Il docente è un italiano, il Professor Marco Pasi.
Molti i motivi per intervistarlo!
Dalla produzione libraria e dal proliferare di molti siti web sembra che la scienza ermetica sia uscita dall’oscurità in cui era stata collocata dalla cultura ufficiale e in cui storicamente agisce per caratteristiche proprie. Avventurarsi in questo mondo affascinante, con ascendenze nobili che risalgono alle origini della cultura umana, è difficile e, talvolta, persino rischioso. È possibile offrire qualche linea guida agli Inquieti che, in quanto viaggiatori culturali per destinazioni insolite, intendono intraprendere un viaggio di conoscenza nell’Ermetismo?
Non so se la “scienza ermetica”, che io chiaremei piuttosto esoterismo, stia uscendo proprio ora dall’oscurità. Certamente nel linguaggio comune “ermetico” è sinonimo di “chiuso”, di “inaccessibile”, così come nell’etimologia stessa della parola “esoterico” vi è il senso di un aspetto interiore delle cose, nascosto quindi a uno sguardo superficiale e casuale. Ma il rapporto con “l’oscurità”, in qualunque senso si voglia intendere il termine, è in realtà più complesso. Nella letteratura esoterica vi è certamente una retorica del segreto e del nascondimento, ma è una retorica che non può fare a meno del suo opposto, è cioè la promessa del disvelamento e dell’illuminazione.
Da qui deriva una tipica strategia dialettica che cela e mostra, respinge e richiama allo stesso tempo. Ecco perché la letteratura esoterica sostiene spesso di adottare, retoricamente e praticamente, forme di protezione nei confronti dello sguardo del profano, ma poi non fa altro che ricercare quello stesso sguardo, sperando di attrarlo e di sedurlo verso il vortice del segreto. E di fatto, se consideriamo la questione da un punto di vista storico, la letteratura esoterica ha sempre avuto momenti di visibilità nella cultura occidentale. Grande o piccola a seconda delle situazioni e dei contesti, la circolazione di testi e di idee esoteriche non si è mai fermata, nonostante le eventuali condanne e le occasionali persecuzioni materiali o morali.
D’altra parte, è vero che nelle nostre società contemporanee, ormai liquide e policentriche, vi è maggiore spazio per idee che una volta potevano essere tenute ai margini e che ora possono giungere dappertutto attraverso una semplice connessione a internet. Per venire ora a qualche suggerimento, bisogna anche precisare che io mi occupo di esoterismo solo da un punto di vista storico. Non sono qualificato per dare consigli a chi vuole fare un percorso di tipo spirituale, o cerca l’illuminazione. A me interessa soprattutto comprendere l’esoterismo come fenomeno sociale e culturale, e cioè come aspetto integrante della cultura occidentale.
Tenuto conto di questo, posso certamente dare qualche consiglio di lettura per orientare il lettore curioso e interessato. Il grande classico rimane il famoso libro di Frances Yates su Giordano Bruno e la tradizione ermetica, pubblicato in Italia da Laterza. Ormai considerato datato da molti specialisti, mantiene comunque un fascino notevole, dovuto anche allo stile coinvolgente dell’autrice. Lungi dall’essere un semplice saggio su Bruno, tocca tutta una serie di aspetti che hanno grande importanza per la ricerca storica sull’esoterismo.
Un’ottima introduzione sull’argomento è poi quella di Antoine Faivre, che è una delle figure più autorevoli di questo campo di studi. Il suo “L’esoterismo” è stato pubblicato ormai diversi anni fa da SugarCo. Ora di lui in italiano si trova anche un’importante raccolta di saggi, “L’esoterismo occidentale”, pubblicato da Morcelliana. Infine suggerirei “Il cappello del mago” di Massimo Introvigne, pubblicato da SugarCo, che rimane una panoramica per certi versi insuperabile delle varie correnti e organizzazioni esoteriche dal Settecento ai giorni nostri.
Lei è docente di Storia della Filosofia Ermetica all’Università di Amsterdam, cioè, in un’importante istituzione culturale. Insegna un corpo culturale che nel corso della storia è arrivato fino a noi in modo carsico, sotterraneo, per lo più attraverso società segrete di iniziati o di docenti “illuminati” come Giorgio Galli. Cosa è successo? Non mi sembra che ci sia un nuovo Cosimo de’ Medici in giro …
Certo non c’è un nuovo Cosimo de’ Medici, ma c’è pur sempre una forma di mecenatismo all’origine del nostro centro di Amsterdam.
In effetti il centro è stato creato grazie al finanziamento di una fondazione privata, situazione non inconsueta nell’Europa del nord così come negli Stati Uniti. All’origine della fondazione c’è una signora benestante che desiderava promuovere, in modo del tutto disinteressato e “laico”, questo tipo di studi in ambito accademico. Diversa è la situazione con la cattedra di Parigi per la storia dell’esoterismo, occupata a suo tempo proprio da Antoine Faivre e ora dal suo successore, Jean-Pierre Brach. È lì che io stesso ho fatto il mio dottorato. Questa cattedra esiste dal lontano 1964 presso la prestigiosa École Pratique des Hautes Études, e in quel caso non vi è stata nessuna sponsorizzazione esterna.
È stata l’istituzione stessa a decidere autonomamente di dare spazio a questi argomenti.
Ma perché una cattedra ad Amsterdam e non a Firenze o a Torino? Forse Amsterdam è entrata a far parte di quelle città – come Lhasa Gerusalemme, Babilonia, Tebe, Atene, La Mecca, Città del Messico, Parigi, Londra, Praga, Lione – citate come fondamentali nella storia del pensiero esoterico?
Amsterdam ha una sua tradizione esoterica importante e ha certamente i suoi lati “magici”. Diverse figure e movimenti significativi dell’esoterismo hanno avuto qui il loro centro d’interessi nel corso dei secoli, o comunque più in generale nei Paesi Bassi.
Ad Amsterdam poi c’è la famosa Biblioteca Ritman, nota anche come Bibliotheca Philosophica Hermetica, che è la biblioteca più importante al mondo per questo genere di argomenti. A Parigi, come ho detto, c’è un’altra cattedra.
Non credo invece ci siano molte possibilità di avere cattedre di questo tipo in Italia, a Firenze, Torino o altrove. Il mondo accademico italiano ha sicuramente questioni ben più urgenti da affrontare che la creazione di una cattedra per la storia dell’esoterismo. Con l’attuale, ma forse ormai cronica, scarsità di risorse dell’università italiana, difficilmente può emergere la sensibilità necessaria per promuovere questo campo di studi. Non mancano però gli studiosi che si interessano a questi argomenti, e che spesso danno contributi notevoli e importanti. Lei ha citato Giorgio Galli, e mi piace aggiungere che senza di lui forse ora non sarei qui, dato che fu con lui che mi laureai nell’ormai lontano 1994 alla Statale di Milano con una tesi su Aleister Crowley e la politica…
Anche in Portogallo esiste un’antica tradizione di interesse per l’esoterismo di cui Fernando Pessoa è uno dei massimi esponenti.Quando si parla di Pessoa, però, si parla, soprattutto, de Il libro dell’Inquietudine e di quel baule da cui continuano ad affiorare frammenti di scrittura,che pareva impossibile ricomporre per farne una pubblicazione, ma che hanno dato origine solo in Italia a ben tre edizioni del Livro dopo quella di Tabucchi del 1986. Eppure dentro e fuori quel baule c’è un Pessoa ancora poco conosciuto ma che va oltre ai suoi eteronimi e sembra essere il “Pessoa Ortonimo”, il “Pessoase stesso” appassionato e profondo studioso di filosofia ermetica, esoterismo, occultismo, teosofia, Cabbala. È vero?
È verissimo. E del resto il lettore italiano può già farsi un’idea sull’esoterismo di Pessoa grazie all’antologia curata qualche anno fa da Silvano Peloso per Adelphi, le “Pagine esoteriche”. Titolo in effetti azzeccato, perché i testi esoterici di Pessoa sono in gran parte frammentari, simili in questo allo zibaldone del Libro dell’inquietudine.
Vi si trovano riflessioni, spesso molto originali e idiosincratiche, sulla maggior parte dei temi “classici” dell’esoterismo: la magia, l’astrologia, l’alchimia, la cabala, lo gnosticismo, il rosicrucianesimo, il templarismo, l’occultismo otto- e novecentesco: c’è un po’ di tutto. E ci somo anche argomenti più inconsueti per il lettore italiano, come il sebastianismo e il Quinto Impero, che sono tradizioni specificamente portoghesi. È un Pessoa che molti ancora considerano “minore”, ma che a ben guardare non è affatto tale. Intanto per la mole stessadi questi frammenti esoterici, che è vastissima e in parte ancora inedita.
E poi perché molte delle composizioni poetiche di Pessoa, tra cui alcune delle più importanti, sono piene di riferimenti a temi esoterici. Se non si capisce il Pessoa esoterico, difficilmente si potrà capire il Pessoa poeta in tutte le sue sfumature!
Bene, attendiamo, allora con grande interesse un Suo articolo su Pessoa esoterico in attesa di averLa come ospite ad una conferenza sul tema.
A cura di Elio Ferraris