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Vi auguro felicità, Vi auguro inquietudine, sonni agitati e sete di futuro…
Viktor Sklovskij
“Inquietudine e futuro” è il filo conduttore della Festa di quest’anno. I numerosi e autorevoli ospiti che con noi si confronteranno alla Festa ci aiuteranno a capire ed attrezzarci per questo viaggio verso una destinazione culturale quanto mai insolita: un tempo che non ha ancora avuto luogo.
Il tema si svilupperà su tre aspetti tra loro interconnessi:
Inquietudine prodotta dal senso di insicurezza e di precarietà che coinvolge e condiziona una parte sempre più ampia di umanità
Inquietudine creativa e produttrice delle formidabili novità connesse alla “rivoluzione esponenziale”
Inquietudine generata dalle continue innovazioni con cui dovremo abituarci a convivere.
Gli inquieti non si macerano nel timore del futuro.
Il pulsare di Eros li muove a superare i limiti dentro e fuori se stessi e a guardare avanti.
Come alchimisti, vogliono andare oltre al conosciuto per “scoprire”, per progettare il nuovo nei diversi contesti in cui operano.
In loro risuona forte l’orazione dell’Ulisse dantesco ai suoi compagni per convincerli ad un’impresa sconosciuta “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.
Tra sconfitte e delusioni, l’Inquietudine li sollecita a trasformare il conosciuto, a migliorare il tempo che verrà, a disegnare il futuro.
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