Primo Chiostro – Dibattiti e Incontri
Relatori: John Vignola a colloquio con Dario Caruso
Cosa accomuna Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain, Amy Winehouse, Jim Morrison, Luigi Tenco, Nick Drake e molti altri, che hanno fatto del rockil loro orizzonte artistico ed esistenziale? Sicuramente, una morte prematura, sulle soglie dei trent’anni, che non è solo un tragico clichè. È anche il risultato della dipendenza da droghe e antidepressivi e di una vita segnata da stress e ritmi massacranti. L’età d’oro della musica pop ha i suoi martiri, insomma, che finiscono per superare in celebrità i sopravvissuti, vuoi per il cinismo dello show business, vuoi perché le storie che le loro canzoni raccontano sembrano ancora più autentiche e disperate.
L’incontro partirà proprio dalle canzoni, per farsi senza presunzione la solita, mai scontata, domanda: quanto l’arte e la vita possono combaciare, fino ad esplodere?
John Vignolasi occupa professionalmente di musica da più di vent’anni. Ha curato una piccola etichetta discografica, ha pubblicato libri sulla storia del rock e ha partecipato alle immancabili enciclopedie sul genere, uscendone vivo. Il suo ultimo lavoro è una monografia critica su Lucio Dalla. Oltre a condurre Ritratti e Wake Up, Revolution! su Radio2, scrive settimanalmente su Vanity Fair, recensisce dischi su Audio review e cura la rubrica letteraria de Il Mucchio Selvaggio. Nel tempo libero ascolta dischi, di qualsiasi forma e dimensione.
Così come non c’è vita nel vuoto, è fermamente convinto che il pop non potrebbe esistere senza i Beatles. O viceversa.
Dario B. Caruso, chitarrista, compositore e didatta. L’impegno di diffusione della cultura musicale si concretizza nel tessuto intellettuale della sua città attraverso il Circolo degli Inquieti – di cui è socio fondatore e attuale presidente – e Il Manipolo della Musica con la Scuola Etica di Chitarra Classica. (www.dariobcaruso.com).