Dacia Maraini
Inquieto ad honerem – Inquieto dell’anno 2016
Il Circolo degli Inquieti premia quest’anno una grande scrittrice, drammaturga, poetessa e sceneggiatrice, testimone della cultura europea e mondiale a cavallo tra i due secoli. Tuttavia in Dacia Maraini non viene riconosciuto solo questo.
La sua grande inquietudine le viene trasmessa dalla famiglia ove il padre Fosco, grande etnologo ed alpinista e la madre Topazia Alliata, pittrice, la conducono verso quei sentieri di viaggiatrice culturale che non ha mai cessato di percorrere.
Dal momento che il nostro sodalizio definisce i suoi appartenenti viaggiatori culturali diretti verso mete insolite, la figura della Maraini calza alla perfezione questo ruolo.
Nel corso dei suoi viaggi nel mondo ha saputo compenetrarsi con i paesi visitati, parlandone le lingue ed entrando in contatto con la civiltà del luogo. In questo ci ha aiutato a capire che non ci sono razze ma civiltà diverse.
Quest’anno, in cui il Circolo degli Inquieti ha affrontato il tema dell’universo al femminile, partendo da quelle “Lune Antenate” che ricordano il matriarcato di migliaia di anni fa, nessuno è più degno di Dacia nel ricevere la pentola sghimbescia, segno di diversità di non omologazione e di originalità.
Nei secoli in cui la figura femminile è stata soggiogata dai poteri politici, religiosi e relegata alla figura di subordine nella società con diritti ridotti, Dacia Maraini ne incarna la grazia e l’eleganza, unita alla forza della curiosità e dell’intelligenza. La sua capacità di trasmettere nelle pagine dei personaggi dei suoi libri le denunce agli abusi fisici ambientali e culturali che tanto affliggono la nostra società, la rendono una voce forte, mai sopra le righe. Il gusto del bello traspare nelle sue pagine e la sua poetica rivela una profonda conoscenza e sensibilità.
Tutte doti che ne fanno una vera Inquieta.
Savona, 13 novembre 2017