Ilaria Caprioglio
Laureato in storia della critica d’arte, Marco Pesatori è studioso di astrologia e di “cultura poetica dello zodiaco”. Collabora con “Astra”, “Vogue”, “D di Repubblica” e nel 1993 ha fondato la rivista-work-shop “Minima Astrologica”. Ha pubblicato diversi libri fra i quali “Segni” e “2009 Anticipazioni, Riflessioni, Pre-visioni Astrologiche sul nuovo anno segno per segno” entrambi editi da Baldini Castoldi Dalai, “Astrologia del Novecento” (F.K. Edizioni) e “Astrologia per intellettuali” (Neri Pozza Edizioni).
Parafrasando una Sua frase Le chiedo: con le previsioni astrologiche si cattura il futuro o lo si lascia libero?
Capire-catturare (capio) il futuro è una delle ansie stupide dell’uomo che, se leggesse meglio il presente che ha davanti agli occhi, rispettandolo e vivendolo fino in fondo, darebbe un limite a quell’angoscia di morte che la lettura del futuro sottintende.
“L’Amore tra scelte e destino” era il titolo di un Suo intervento, presso l’Università di Bologna, nell’ambito di un ciclo di incontri dal titolo “L’educazione sentimentale”. Come si rapportano questi due fattori?
Destino e scelta non sono in contraddizione. Scegliendo noi realizziamo il destino e senza consapevolezza il destino ci mangia. Il destino etimologicamente è una ostinazione: il carattere e la sua insistenza ci delineano un destino che non sempre ci appartiene. Come il “carattere”: ci appartiene davvero?
Qualche anno fa Lei sosteneva che la Cenerentola-astrologia, trattata come una servetta nell’ultimo secolo, stesse diventando una domina e che presto si sarebbe seduta al tavolo delle scienze. Qualcosa si è mosso in questa direzione?
Beh, da tempo…l’astrologia è una domina, e adesso le servette sembrano alcune scienze – come la matematica, la fisica, la biologia – al servizio eterno di un economico che le condiziona e le rovina. Nella loro (presunta) anima.
Lei ha affermato che in astrologia Venere è Arte e Bellezza, specificando che la vera arte non percorre strade già battute e che l’idea di bellezza rifiuta ripetizioni e repliche. Novità e sorpresa sono, dunque, gli elementi da ricercare in questi ambiti?
Adesso tutti cercano la novità e la sorpresa, perché la macchina produttiva esige novità e sorpresa. La più bella novità e la più bella sorpresa è accorgerci che il Tempo e lo Spazio sono ininterrottamente nuovi e sorprendenti. Arriva la primavera e ancora (nonostante tutto) la luce del sole, l’arietta fresca, l’erba, il suono dolce e ovattato delle auto in corso Buenos Aires sono magicamente nuove e sorprendenti. Momento per momento siamo immersi nel nuovo e nel sorprendente. L’arte poi, adesso, quella con la maiuscola, è un’altra cosa: il “nuovo e sorprendente” dell’arte mi sembrano spariti da un pezzo…è sempre più difficile cogliere il nuovo e il sorprendete nell’arte, perché quest’ansia di sorprendere per forza è il massimo della prevedibilità, che interessa solo ai mercanti assetati…
Un altro ospite della Festa dell’Inquietudine 2009, Umberto Curi ha scritto che “il mito di Amore e Psiche testimonia la diffusione di suggestioni desunte dalla religione orientale e cristiana e, più ancora, il preannuncio di nuovi tempi, caratterizzati dall’emergere della magia e dell’occultismo” concorda con questa affermazione?
Non capisco cosa ci debba essere di occulto, cioè di nascosto…Curi avrà valori scorpionici…occulto non è un termine che mi esalta…
Se il giovane Werther, l’infelice creatura di Goethe, avesse potuto consultare l’oroscopo avrebbe trovato conforto e consigli per il suo amore non corrisposto?
Di sicuro…ma non sarebbe più stato il giovane Werther.
Borges scriveva che “sono felici gli amanti e gli amati e coloro che possono fare a meno dell’amore.” Ritiene possibile una vita senza Eros?
Se eros è una lancinante mancanza, un vuoto nello stomaco che fa star male, un pathos-patimento che ci sconvolge il metabolismo fino ad accecarci…se ne può fare benissimo a meno.
Siamo entrati nell’era dell’Aquario (dal latino aquarius “che porta acqua”) caratterizzata, come afferma Rudy Stauder, dall’incontro di due momenti della vita un tempo contrapposti, come la mente e il cuore. La novità di quest’epoca è la consapevolezza che ogni contrapposizione nasconda una complementarietà: la mente, ben utilizzata, lavorerebbe a favore del cuore. Anche Vita e Morte, dunque, possono confermarsi elementi inscindibili?
Il problema è: abbiamo ancora una mente? Abbiamo ancora un cuore? O sono già stati acquistati da qualche banca centrale o da Mediaset? A parte gli scherzi…non c’è mente senza cuore e non ci può essere cuore senza coscienza…quanto all’unione di mente e cuore negli umani….bah…la fantasia dell’età dell’Aquario potrebbe avere risvolti meno poetico-idealisti…non vedo in giro molta qualità di mente-cuore…